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Venerdì 29 Marzo
ore 20:30
Info
Le sacre du printemps, parte del progetto Hommage à Stravinsky, è un tributo artistico del Balletto del Teatro Nazionale Sloveno Maribor a Igor Stravinsky, in onore del 130 ° anniversario del compleanno del compositore, rilanciando il suo lavoro e rendendolo esteticamente accessibile a un pubblico più ampio.
Inoltre, celebra anche il centenario della prima mondiale di Le sacre du printemps (The Rite of Spring) nell’anno 2013. Clug crea una “Sacre” energica e primigenia proprio rifacendosi alla versione audace di Diaghiliev a noi nota dopo la ricostruzione filologica che ne ha fatto il Joffrey Ballet nel 1988. La rappresentazione, cioè, delle cerimonie di una tribù slava primitiva, tra le quali un culto sacrificale in cui una fanciulla, scelta per ballare fino alla morte, viene immolata per propiziare gli dei pagani della primavera. Audace soprattutto per gli improvvisi salti ascensionali, le posizioni di profilo, l’uso dei piedi, elementi tutti che rompevano le convenzioni ballettistiche e in sintonia con la partitura ritmicamente vitale di Stravinsky non costruita sulla melodia. Clug riprende alcuni gesti e movimenti, e li arricchisce con sequenze di coppie, cadute a terra, cerchi, blocchi frontali e in diagonale. Con un chiaro riferimento alla storica versione mette agli uomini delle barbe posticce e alle donne, con le guance rosse, delle lunghe trecce. Ricrea una comunità arcaica, con i danzatori in body color carne dipinti di biacca. Come a riesumarli, immersi in una costante nebbia, da un letargo. Elemento determinante è l’acqua che irrompe all’improvviso dall’alto fino a formare un lago dove i danzatori scivolano, saltano, corrono. Simboleggia l’inizio della primavera, la promessa di nuova crescita, ma anche elemento purificatore e di morte. E di ritorno alla vita.
Ricordiamo anche
Camminando fino a Stravinsky: il sentiero del rito
Camminando fino a Stravinsky – Il sentiero del rito, questo il tema scelto dagli alunni del Liceo Musicale Statale T. Ciceri di Como. Partendo dal significato della parola sacre, assimilabile ad una festa paesana, in realtà da intendersi nell’opera stravinskiana come un crudele rituale, gli alunni presenteranno un breve excursus storico sul legame tra musica e ritualità. Ineludibile punto di partenza e fil rouge del percorso, in provocatoria antitesi al paganesimo della ‘sagra’, sarà il rito nel Cristianesimo, esempio massimo di relazione tra rito e musica data da secoli di convivenza e di reciproca influenza. Ad iniziare il sentiero sarà il coro della classe Seconda M, diretto dal Prof. Raffaele Facciolà che eseguirà il Regina Coeli di Antonio Lotti, a seguire ascolteremo il risultato della traslitterazione del rito nuziale dapprima nell’arte di Raffaello e poi, attraverso la visione della sua opera, nelle note di Franz Liszt.
Ci si avvicinerà infine alla patria di Stravinsky tramite un altro grande russo, Cajkovskij, in un piccolo omaggio alla grande tradizione del rito ortodosso.
ALUNNI (in ordine di apparizione) Elisa Candido (2M) Coro della classe Seconda M Alessandro Mauri (4M) Martino Benzoni (3M) Alice Camnasio (2M) PROFESSORI Christian Cama (pianoforte) Carlo Cappelletti (pianoforte) Tiziana Fumagalli (pianoforte e dir. di coro) Raffaele Facciolà (canto e dir. di coro)
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